30 aprile 2023 – Decreto lavoro – La valutazione della Confsal.

Domenica 30 aprile, a Palazzo Chigi si è svolto l’incontro del Governo con le parti sociali sul decreto lavoro, in previsione della sua approvazione da parte del Consiglio dei Ministri, convocato il 1 maggio. Per la Confsal erano presenti il Segretario Generale Confsal ,Angelo Raffaele Margiotta, e la Segretaria Generale dello SNALS Confsal, Elvira Serafini.

La Confsal (la Confederazione dei sindacati autonomi dei lavoratori, a cui aderisce lo SNALS) ha dato atto al premier della sua disponibilità al dialogo e ad avere riconosciuto il principio pluralistico a cui ispira il confronto con le parti sociali, invitando al tavolo la terza confederazione dei lavoratori, la Confsal. Nel corso dell’incontro la Confsal ha esposto al Governo le osservazioni tese a rendere il provvedimento più adeguato alle attuali e urgenti necessità del mondo del lavoro, che di seguito riportiamo.

  • Taglio Cuneo fiscale.

La Confsal ha mostrato apprezzamento per il fatto che il taglio del cuneo privilegia il versante lavoratori e non viene attenuato dalla paventata ripartizione tra lavoratori e imprese. Ha invitato il Governo a rendere strutturale la misura che al momento ha un orizzonte temporale fino a dicembre 2023, operando altresì un ulteriore sforzo per il lavoro “povero”, detassando completamente i salari sotto la soglia di bassa retribuzione e così eliminando quella che Confsal chiama “la tassa sulla povertà”.

  • Rinnovo contratti dipendenti pubblici.

La Confsal ha rimarcato che servono le risorse necessarie per il rinnovo dei contratti degli operatori di scuola, sanità, funzioni centrali e locali, sicurezza e pubblico soccorso. Quelle attualmente stanziate, pur considerando i benefici del taglio del cuneo, sono largamente insufficienti ad assicurare il recupero della perdita del potere di acquisto delle retribuzioni provocata dalla dinamica inflattiva. In mancanza di qualsiasi previsione nel Def e nel Decreto Lavoro, la Confsal ha rappresentato la necessità che Palazzo Chigi convochi un apposito tavolo di confronto, preannunciando in tal senso l’invio di una formale nota di richiesta.

  • Sicurezza sul lavoro.

Pur condividendo le previsioni normative del decreto sulla problematica della sicurezza, la Confsal ha evidenziato la mancanza delle misure finalizzate alla prevenzione partecipata così come previste nel decalogo Confsal (incentivi all’adozione dei sistemi di gestione della salute e sicurezza, polo nazionale di coordinamento, potenziamento strutture per la consulenza, incremento organici per la vigilanza).

  • Superamento del Rdc (reddito di cittadinanza).

La Confsal ha rappresentato la necessità che venga operata una distinzione netta tra sostegno alla povertà e politiche attive per il lavoro.

Sul piano del welfare sociale va collocato l’assegno (di inclusione) sociale a sostegno delle famiglie e delle persone indigenti inoccupabili, cioè non avviabili al lavoro a causa di fragilità psico fisiche, gravi malattie o età avanzata, dopo gli opportuni controlli-filtro nella fase di accesso, per evitare improprie fruizioni.

Sul piano, invece, delle politiche attive del lavoro, la Confsal ritiene che occorre sostenere le persone occupabili, inoccupati o disoccupati che siano, attraverso percorsi formativi che consentano loro di acquisire le competenze richieste dal mercato del lavoro per una loro occupabilità. A tal fine, ritiene necessario operare una sintesi di tutte le risorse attualmente impiegate nei vari programmi e misure (Rdc, formazione professionale regionale, programma GOL, formazione tecnica superiore) al fine di configurare un reddito formativo finalizzato a trasformare le persone inoccupate da problema per la collettività in capitale umano da impiegare per lo sviluppo economico del Paese.

Conclusioni.

Pur apprezzando aspetti del decreto lavoro che vanno nella giusta direzione, la Confsal ha lamentato che il pacchetto risulta purtroppo lacunoso, essendo stato predisposto senza un adeguato coinvolgimento delle organizzazioni sindacali che, ci si augura, possa avvenire, nel futuro, nei tempi dovuti.