Carta del docente – Diffida.
La Segreteria Provinciale dello SNALS di Palermo ha attivato un’iniziativa legale per l’erogazione del bonus “carta del docente” anche al personale precario, con incarico a tempo determinato. L’iniziativa del ricorso è da ricondurre al principio che la formazione è un diritto del personale, precario e non precario, docente e ATA, diritto che, in un paese civile, deve essere garantito in pieno dallo Stato per dovere costituzionale e non può certamente tradursi nella mera dazione di un “obolo” annuale, quasi a concedere un contentino per mascherare le gravi inadempienze nei confronti di tutto il personale, docente e ATA, per il mancato rinnovo contrattuale che riconosca, anche economicamente, il ruolo e le nuove professionalità espresse nel periodo della pandemia. Si tratta di una inaccettabile discriminazione nei confronti di lavoratori che assolvono gli stessi compiti e svolgono le medesime mansioni. Un orientamento riconosciuto anche dalla sentenza del Consiglio di Stato n. 1842 del 16.03.2022, che ha confermato la “irragionevolezza” di una siffatta discriminazione di trattamento.
Lo sciopero di oggi intende anche mettere in luce la pretesa, legittima, da parte del personale della scuola ad avere riconosciuto il diritto ad una formazione all’altezza dei compiti a cui è chiamata oggi la scuola.
In allegato, il modello di diffida volto a richiedere al Ministero il riconoscimento in favore del personale docente a tempo determinato fino alla fine delle attività didattiche e/o al 31 agosto, del diritto al contributo annuale di € 500,00 relativo all’anno scolastico in corso e agli ultimi cinque anni a partire dall’introduzione della norma. La richiesta potrà essere inviata tramite raccomandata con ricevuta di ritorno e, in caso di mancato riscontro, predisporremo un apposito ricorso per il riconoscimento del diritto innanzi alle magistrature competenti.
Sarà vostra cura far pervenire alla Segreteria Provinciale dello SNALS di Palermo, via e-mail, copia della raccomandata inviata e della ricevuta di ritorno al fine di predisporre la documentazione occorrente per l’avvio del giudizio.
Ci riserviamo inoltre di approfondire la possibilità di rivendicare, tramite azione giudiziaria anche per il personale ATA, il riconoscimento del diritto al contributo per la formazione; il personale ATA riveste un ruolo che non può essere più disconosciuto e sminuito e che richiede una continua formazione.