Atto di indirizzo politico -istituzionale per l’anno 2023 del Ministro Valditara.
Il Ministro dell’Istruzione e del Merito, nell’ottica di rafforzare la dimensione laboratoriale e orientativa della scuola, con il fine di promuovere e fare emergere i talenti dei ragazzi, ha emanato l’Atto di indirizzo politico istituzionale concernente l’individuazione delle priorità politiche per l’anno 2023 (adottato con D.M. 25 gennaio 2023, n. 10 – registrato dalla Corte dei Conti il 15 febbraio 2023, n. 381).
Poco di nuovo rispetto alle indicazioni dettate dal precedente ministro, se non per alcune enunciazioni di principio non supportate dalle conseguenti azioni a sostegno.
Di seguito le 11 priorità politiche indicate nell’Atto di indirizzo:
- garantire a tutti il diritto allo studio;
- promuovere il miglioramento del sistema scolastico attraverso la valorizzazione del personale della scuola;
- potenziare l’offerta formativa nelle scuole di ogni ordine e grado, anche in chiave orientativa;
- favorire l’accesso precoce al sistema di istruzione e formazione per assicurare il successo scolastico;
- promuovere processi di innovazione didattica e digitale e valorizzare i processi di insegnamento e apprendimento in un’ottica formativa;
- sostenere le autonomie scolastiche;
- supportare il processo di rinnovamento del patrimonio edilizio scolastico;
- rafforzare la capacità amministrativa e gestionale del Ministero e delle istituzioni scolastiche;
- semplificare la scuola (deburocratizzare la scuola);
- valorizzare il sistema nazionale di istruzione e i suoi attori;
- attuare tempestivamente e in prospettiva sistematica le misure del piano nazionale di ripresa e resilienza.
Le predette priorità dovrebbero tradurre la volontà di potenziare l’offerta formativa delle scuole di ogni ordine e grado, in dimensione laboratoriale e orientativa, per ridurre il tasso di dispersione scolastica. In questa prospettiva, il Ministro ritiene importante potenziare le competenze nelle discipline STEM e attuare la riforma dell’istruzione tecnica, professionale e della formazione professionale, raccordandola con i nuovi sbocchi professionali offerti dal mercato del lavoro.
Osserviamo, però, che le priorità sopra riportate rimangono soltanto linee di principio, non essendo supportate da un piano strategico di formazione di tutto il personale, docente e ATA, necessario a realizzarle, di cui non c’è cenno. A parere nostro, tale circostanza costituisce un limite. Promuovere la qualità del servizio della scuola autonoma non può prescindere dalla valorizzazione di tutto il personale, docente e ATA, una valorizzazione che passa da incentivi economici e da una formazione continua in grado di assicurare la performance dell’intero sistema scolastico. Il documento, poi, non fa cenno alla necessaria riduzione del numero degli alunni per classe che riteniamo essere il punto di partenza per una efficace ricaduta sugli apprendimenti e sulle competenze dei ragazzi, mirata al loro successo formativo.
Per quanto attiene l’attuazione tempestiva delle misure del PNRR e dell’impiego delle risorse collegate, rileviamo la mancanza di un programma organico che le attui, in riferimento ad una nuova visione della scuola che, facendosene interprete, concretizzi i cambiamenti in atto.